La vite rossa (Vitis vinifera) è un arbusto rampicante della famiglia delle Vitaceae con un fusto contorto e irregolare. Le foglie, dal margine irregolarmente dentato, alla fine del loro ciclo vitale perdono la normale colorazione verde acquisendo il tipico colore rosso, prima di staccarsi e cadere. I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia, dapprima erette, poi pendule. Il frutto, tipicamente riunito in grappoli, è l’uva. La vite è presente nelle Regioni Mediterranee sin dall’antichità: acini di uva vennero trovati in reperti archeologici risalenti all’età del bronzo. Dapprima coltivata in Mesopotamia nel 4000 a.C., si diffuse poi in Medio Oriente e da qui in Grecia, Italia, Francia e Spagna.
Oggi possiamo dire che è presente in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide, ma soprattutto è coltivata nelle Regioni dell’Europa Meridionale, in California, in Australia e Sud Africa, nonché Sud America e Medio Oriente, ovvero nei paesi caldi temperati di tutto il mondo, per il frutto e per la produzione di vino.
Già i Sumeri consideravano questa pianta “l’erba della vita” e, sin dagli albori della civiltà, la pianta era considerata come simbolo di gioventù e vita eterna. Nel mondo greco il vino era ritenuto un dono degli dei che Dioniso, il più giovane figlio immortale di Zeus, portò agli uomini. In medicina lo stesso Ippocrate consigliava il vino per curare molte malattie e i preparati di Vitis vinifera erano utilizzati nel trattamento della dissenteria e in caso di mestruazioni abbondanti, mentre per uso esterno s’impiegavano in caso di geloni e vene varicose.
In effetti ancora oggi viene utilizzata a scopo preventivo per proteggere la salute cardiovascolare. Viene proposta contro vene varicose, emorroidi, aterosclerosi, pressione alta, infarto e ictus. Inoltre trova impiego contro gonfiori associati a interventi chirurgici o traumi, costipazione o diarrea, disturbo da deficit di attenzione/iperattività, sindrome da fatica cronica, perdite mestruali abbondanti, emorragie uterine e afte. Infine, viene utilizzata per gestire le complicanze del diabete, come problemi a nervi e occhi, per migliorare la guarigione delle ferite, per prevenire la carie, il cancro e la degenerazione maculare senile e contro i cali della visione notturna, malattie epatiche e febbre da fieno.
Tutto ciò perché la vite rossa ha un altissimo contenuto in flavonoidi, molecole dalle potenzialità antiossidanti che sono state associate alla riduzione del colesterolo cattivo, al rilassamento dei vasi sanguigni e alla riduzione del rischio di malattie coronariche. Inoltre alle foglie di vite rossa vengono attribuite proprietà astringenti e antinfiammatorie per via dei polifenoli, in particolare dei bioflavonoidi (antocianidine e proantocianidine). Anche dai semi dell’uva si estraggono dei bioflavonoidi, gli OPC (anche noti come oligomeri proantocianidolici), che già, dopo 10 minuti dalla somministrazione, sono presenti nel sangue, e sono in grado di proteggere i tessuti dalla degradazione del collagene ed elastina (importanti proteine del tessuto connettivo) e di favorire la formazione di microfibrille di nuovo collagene, proteggendo anche dai danni dei radicali liberi. Infine anche la buccia degli acini contiene un fitocomplesso ricco di flavonoidi, antocianine, acidi grassi polinsaturi e vitamina P, e svolge un’azione utilissima nell’insufficienza veno-linfatica, nelle patologie cardiovascolari e per quei disturbi che implicano problemi circolatori agli occhi, in particolare a livello della rètina. L’azione più importante di questi principi attivi è quella tonica e protettrice del sistema circolatorio, perché in grado di preservare la struttura e la tonicità delle pareti vasali, svolgendo da una parte azione fluidificante del sangue, per favorire la corretta irrorazione sanguigna, e dall’altra azione vasocostrittrice, per contrastare gonfiore, pesantezza a gambe e caviglie, cellulite e varici.
La vite rossa quindi, dalle foglie al frutto, è un potente rimedio antinfiammatorio per tutto il nostro apparato circolatorio. Le sue foglie sono ricche di flavonoidi, i semi e la buccia degli acini hanno un apporto di antocianidine che svolgono un’azione vasocostrittrice, flebotonica, disinfiammante delle vene, dei vasi linfatici. E’ pertanto indicata in caso di vene varicose, edemi, fragilità capillare, couperose, emorroidi, flebiti, cellulite, ritenzione idrica, stasi ematica e pesantezza agli arti inferiori, tutti disturbi della circolazione periferica che vengono peggiorati con l’aumento delle temperature primaverili ed ancor più da quelle estive.
Nella maggior parte dei casi il suo utilizzo sembra essere sicuro, ma potrebbe essere controindicato in caso di disturbi emorragici, interventi chirurgici programmati, gravidanza e allattamento. Inoltre, se assunta in quantità elevate la vite rossa potrebbe scatenare diarrea e altri problemi gastrointestinali, tosse, secchezza delle fauci, mal di gola, mal di testa e problemi muscolari, nausea, vertigini. Infine, la vite rossa potrebbe scatenare reazioni allergiche con prurito e orticaria.
Infine occorre prestare attenzione in caso di contemporanea somministrazione con farmaci modificati dal citocromo P450 e della fenacetina, perché potrebbe ridurne l’efficacia, mentre invece potrebbe aumentare l’effetto del warfarin, incrementando così il rischio di lividi ed emorragie.