Dopo un intenso allenamento i muscoli stressati risultano danneggiati, il corpo mette quindi in atto processi fisiologici per riparare i danni. Le indagini hanno dimostrato che, dopo un allenamento intensivo in palestra, o un allenamento di resistenza (maratona), o la corsa prolungata oppure l’allenamento ad intervalli ad alta intensità, il danno muscolare indotto dall’allenamento è presente.
Nel 1929 è stata osservata per la prima volta una correlazione tra la comparsa di affaticamento e l’accumulo di acido lattico. Poiché l’accumulo di acido lattico era spesso associato a un declino della funzione muscolare, si presumeva che i due fenomeni fossero correlati e che l’acido lattico fosse probabilmente la causa della fatica in quanto l’acidosi creatasi potrebbe ridurre la funzionalità delle proteine contrattili.
Un’altra spiegazione per l’affaticamento è l’esaurimento delle scorte di glucosio muscolare. L’evidenza che la carenza di glucosio è essenziale in alcuni tipi di affaticamento è ben supportata in letteratura. Ad esempio, l’esaurimento del glicogeno è accettato per spiegare l’affaticamento principalmente in situazioni particolari come l’allenamento ad alta intensità. La sintesi del glicogeno, dopo l’esaurimento durante l’esercizio, avviene in 2 fasi principali.
Quella iniziale è una breve fase di sintesi del glicogeno insulino-indipendente di 30-60 minuti, in cui il trasferimento delle proteine trasportatrici del glucosio (come GLUT-4) sulla membrana cellulare muscolare aumenta la permeabilità della membrana al glucosio e quindi migliora l’induzione muscolare del glicogeno. Questa fase rapida è seguita da una fase lenta in cui il glicogeno muscolare viene catturato dalle cellule muscolari in presenza di insulina.
Il recupero finale della bassa concentrazione di glicogeno muscolare è influenzato da molti fattori, tra cui la concentrazione e la sensibilità dell’insulina. L’assunzione immediata di alimenti ricchi di carboidrati dopo l’esercizio fisico e di integratori di proteine e aminoacidi (per la sintesi di glicogeno e tessuto muscolare) sembrano essere i principali fattori che migliorano la sintesi del glicogeno. Queste osservazioni suggeriscono che in situazioni in cui l’esaurimento del glicogeno è implicato nella fatica, il ripristino delle sue riserve è essenziale per il pieno recupero. Quindi, la somministrazione di fonti alimentari di glucosio da solo o in combinazione con aminoacidi sembra una buona strategia per migliorare il recupero.
Il danno muscolare indotto dall’allenamento comporta anche una risposta infiammatoria del tessuto muscolare causata dall’infiltrazione di macrofagi.
Questa risposta infiammatoria comporta la produzione di diverse citochine come il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α), l’interleuchina 1ß (IL-1ß) e l’interleuchina 6 (IL-6). Di conseguenza, a causa di danni muscolari e infiammazioni, possono verificarsi cambiamenti nei fluidi tissutali e gonfiore nelle parti del corpo che sono state allenate.
Oltre al danno muscolare e all’infiammazione, l’allenamento intenso può causare stress ossidativo a causa dell’aumentata formazione radicale di perossido di idrogeno (H2O2), superossido (O2−), acido ipocloroso (HOCl) e ossido nitrico (NO−). Per contrastare la risposta infiammatoria e lo stress ossidativo, l’integrazione di sostanze con capacità antinfiammatorie e antiossidanti viene solitamente praticata dopo l’esercizio fisico. Una di queste sostanze è l’acido alfa lipoico (ALA).
L’acido alfa lipoico ha diverse funzioni nel metabolismo umano. Fa parte del complesso multienzimatico della piruvato deidrogenasi, dell’alfa-chetoglutarato e degli alfa-chetoacidi ramificati. Inoltre, ha un effetto antiossidante. L’acido alfa lipoico è in grado di riciclare il glutatione endogeno, uno dei più importanti antiossidanti. È anche in grado di agire come spazzino di radicali idrossili, acidi ipoclorosi, radicali perossidici e di formare complessi chelati con ioni metallici.
Dopo un esercizio fisico prolungato può comparire dolore muscolare, in gergo detto dolore muscolare a insorgenza ritardata. Questo è descritto come danno muscolare ultrastrutturale, che si verifica dopo l’esercizio fisico ed è caratterizzato da dolorabilità muscolare localizzata. Il dolore normalmente aumenta di intensità nelle prime 24 ore dopo un periodo di esercizio, raggiunge picchi da 24 ore a 72 ore. Si attenua da 5 a 7 giorni dopo l’esercizio.
Il dolore muscolare è associato al tempo di recupero post-esercizio prolungato necessario per ripristinare l’adenosina trifosfato (ATP) e la funzionalità muscolare.
È stato ipotizzato che la via del pentoso fosfato (PPP) e la via dei nucleotidi purinici possano svolgere un ruolo chiave nel recupero dal dolore muscolare. Il D-ribosio è il prodotto intermedio del PPP nel metabolismo del glucosio, ed è stato suggerito che l’ingestione di D-ribosio acceleri la formazione di fosforibosilpirofosfato e aumenti il tasso di sintesi dei nucleotidi adeninici, accelerando così la sintesi di ATP. L’aumento del recupero dell’ATP muscolare potrebbe quindi abbreviare il periodo di recupero associato al dolore muscolare a insorgenza ritardata dopo l’esercizio ad alta intensità migliorando il recupero della membrana cellulare muscolare e riducendo lo stress associato ai ROS.
Il D-ribosio è classificato come una sostanza “generalmente considerata sicura”, rendendolo un additivo sicuro per il consumo umano.
La supplementazione di D-ribosio riduce il dolore muscolare, migliora il recupero del danno muscolare e inibisce la formazione di perossidi lipidici.
NutriSprint Ricarica è una speciale ed innovativa formulazione contenente attivi ad azione antiossidante come Tensless® (una miscela di estratti di Mangostano, Melogano e Sambuco), Acido Alfa Lipoico e D-ribosio ad azione ricostituente, utili nel contrastare la stanchezza muscolare e nel migliorare il recupero anche dopo intensa attività fisica.