Gola & voce
Dopo un’estate calda ci troviamo ad affrontare le prime piogge autunnali, l’umidità che ne deriva e soprattutto gli sbalzi di temperatura. Anche se questo ottobre sembra volerci regalare ancora qualche stupenda giornata di sole tiepido, tante persone, tradite dal ricordo nostalgico di un’estate appena finita che ci induce ad indossare ancora per una volta gli abiti ormai troppo leggeri, si sono già ammalate col primo raffreddore, arrossamento della gola, faringiti, laringiti, raucedine e abbassamenti voce, che sono i classici fastidi delle prime vie respiratorie che nei mesi autunnali raggiungono la massima diffusione.
Sono soprattutto le escursioni termiche giorno-notte a mandare in crisi le nostre difese immunitarie e a farci avvertire un immediato fastidio alla gola, bersaglio prediletto di virus e batteri. Nessun periodo dell’anno è immune da questo fastidioso malanno, ma l’autunno è senza dubbio la stagione in cui più spesso torniamo ad esserne vittime. Spesso chiamiamo “mal di gola”, un dolore localizzato genericamente al nostro collo, ma è un disturbo da tre volti diversi perché può trattarsi di faringite, laringite e tracheite. Quest’ultima in particolare è l’infiammazione che interessa la mucosa di rivestimento della trachea. Solitamente si presenta come “corredo” di altri disturbi, come la bronchite, e con una serie di sintomi difficili da ignorare, come la febbre, il respiro affannoso, il senso di bruciore all’altezza dello sterno, la tosse secca e il malessere generale. I disturbi tendono ad essere più profondi nel petto ed interessare la parte medio-bassa del torace.
L’infiammazione della faringe (faringite) può essere acuta o cronica e, nella maggior parte dei casi è la conseguenza dell’attacco di alcuni virus, come l’adenovirus, il rinovirus, il virus influenzale e il citomegalovirus, ma ci possono essere altri responsabili, come il fumo e altri agenti tossici o irritanti. I sintomi della faringite sono molto fastidiosi: dolore e difficoltà nel deglutire, indolenzimento dei linfonodi del collo, malessere generale, febbre, mucosa gonfia e arrossata, presenza di secrezione mucosa e di chiazze rossastre sul fondo della gola. In molti casi, specie in caso di infezione da rinovirus, si associa anche al cosiddetto “naso che cola”.
L’infiammazione della laringe e/o delle corde vocali è invece la laringite. Oltre alle stesse cause della faringite, ci sono l’abuso della voce e delle corde vocali, le allergie e il freddo. Quando la laringe si infiamma, subentra una tosse secca e la voce si abbassa (disfonia) e diventa roca per colpa delle corde vocali, che, irritate e gonfie, non vibrano più come dovrebbero. La gola è secca e tende a “bruciare” e si ha la sensazione come di un corpo estraneo; a volte laringite e faringite, specie nella stagione più fredda, possono presentarsi insieme e allora i sintomi si sovrappongono.
In caso si verifichino sia l’una che l’altra, rimedi semplici ma efficaci sono i trattamenti locali. E’bene ricordare che i questi casi è assolutamente sconsigliato l’uso di antibiotici perché i virus, principali responsabili del mal di gola, non sono sensibili agli antibiotici. L’uso massiccio ed indiscriminato dei farmaci antibiotici, utilizzati di routine negli ambienti medici e ospedalieri per prevenire o trattare le infezioni acute e troppo spesso assunti dai pazienti per autoprescrizione, sta determinando una pericolosa espansione del fenomeno della resistenza dei batteri agli antibiotici: in parole povere, se se ne abusa il continuazione, questi farmaci non sono poi più in grado di uccidere i batteri, che così possono continuare a crescere e diffondersi nell’organismo che a quel punto non ha più armi “esterne” per difendersi.
Rimedi naturali per la gola
Contro infiammazione, bruciore di gola e raucedine vengono in soccorso tre rimedi naturali specifici ed estremamente efficaci. Prima di tutto il Miele, che fin dai tempi antichi rappresenta un prezioso rimedio per il mal di gola, perché è un antibatterico naturale, ha proprietà antisettiche, espettoranti e calmanti della tosse. Grazie alle numerose sostanze che lo compongono, il miele è stato considerato utile nella prevenzione e nella cura di numerose malattie: veniva usato come equilibrante del sistema nervoso, per placare l’insonnia, regolare l’intestino e aiutare la digestione; era considerato di valido aiuto per ottenere la cicatrizzazione piu’ rapida delle ferite ed era consigliato a chi avesse problemi alle vie respiratorie o disturbi cardiocircolatori. Nel miele infatti è contenuto un enzima secreto dalle api, la glucosio-ossidasi, che produce perossido d’idrogeno (più noto come acqua ossigenata), che ha azione disinfettante, ovvero germicida, e rende il miele capace di curare le ferite infette, perché funziona come un ottimo antibatterico topico, accelera la risoluzione dell’infezione, la protegge da eventuali ricadute e incrementa la velocità di cicatrizzazione, promuovendo la crescita di nuovo tessuto e la guarigione della ferita.
Oltre a questo enzima, vi sono anche altre sostanze naturali nel miele, come vitamine, minerali e aminoacidi, alcuni dei quali ancora poco noti, corresponsabili delle sue virtù “terapeutiche” che sono state confermate studio dopo studio anche dalla scienza moderna. Il miele infatti è ottimo antianemico, antimicrobico, disinfettante intestinale, riequilibratore generale dell’organismo, antinfettivo, antiacido per lo stomaco, antibiotico e tonico digestivo. Inibisce germi pericolosi come lo streptococco e lo stafilococco. E’ febbrifugo, sedativo, regolatore del tono psichico e del funzionamento degli organi sessuali femminili, calmante per la tosse, rilassante. Aiuta il fegato a neutralizzare l’alcol, gli additivi chimici e la nicotina. Ma queste virtù salutari variano a seconda della provenienza del miele: se le piante da cui provengono i fiori hanno proprietà curative, queste si sommano a quelle di base del miele, rendendo il nettare ancora più specifico nei confronti delle diverse affezioni.
Ad esempio il miele di acacia è regolatore intestinale e funziona bene contro le irritazioni della gola; quello di castagno favorisce la circolazione sanguigna, mentre d’arancio è sedativo nervoso, utile in caso di insonnia e palpitazioni. Il miele millefiori è ricostituente e indicato negli stati di affaticamento, stanchezza, mancanza di appetito.
Quello ricavato dalle foglie e dai ramoscelli del Leptospermum scoparium (Manuka), che cresce allo stato selvatico sotto forma di arbusto o piccolo albero in Nuova Zelanda e che è utilizzato fin dalla notte dei tempi dal popolo Maori come cibo e nel trattamento locale di ferite, ulcere, bruciature e scottature, possiede, rispetto a tutti gli altri tipi di miele spiccate proprietà antinfiammatorie, -con un’attività circa 30 volte superiore al Tea Tree, l’olio essenziale di Melaleuca che già di per sè è un toccasana iperconosciuto e utilizzato- , ed è proprio considerato un miele medicinale per le elevate proprietà antibatteriche di un suo principio attivo, il metilgliossale(MGO) che lo rende un vero e proprio antibiotico naturale.
I ricercatori dell’Università di Waikato, in Nuova Zelanda hanno infatti scoperto e testimoniato che l’attività antibatterica del miele di manuka può persino arrestare la crescita di ceppi batterici di Staphylococcus aureus resistenti agli antibiotici, oltre che essere più efficace di altri tipi di miele contro batteri quali Escherichia coli, Helicobacter pylori e diverse specie di enterococchi, e quindi è un toccasana laddove è necessariaun’azione antibatterica, cicatrizzante e antinfiammatoria, ma anche quando è utile un sostegno al sistema immunitario contro le infezioni, tra cui innanzitutto quelle dell’albero respiratorio, dato che il miele di manuka ha anche proprietà immunomodulanti.
Oltre il miele, in caso di tracheo- laringo-faringite, c’è anche la preziosissima mirra che può aiutare moltissimo con le sue diverse proprietà, in particolare quelle astringenti sulle membrane delle mucose e quelle antimicrobiche. La mirra fuoriesce dalla corteccia degli alberi del genere Commiphora, originari dell’Africa nord orientale e dell’Asia sud occidentale-, come essudato giallo pallido, che presto si indurisce fino a formare una resina rosso-giallastra. Sembra che ne esistono circa 200 specie, alcune delle quali è facile trovarle nel Mar Rosso, altri Madagascar, in Senegal ed in India.
La specie che viene più utilizzata per produrre birra è la Commiphora myrrha. I costituenti principali di questa gomma resina aromatica sono, oltre agli oli essenziali, sesquiterpeni, chetoni, steroli, polisaccaridi e, i più importanti di tutti, i furanodieni, che conferiscono alla mirra importanti proprietà analgesiche, anestetiche, antinfiammatorie, astringenti, disinfettanti ed espettoranti che fan sì che la mirra trovi largo impiego per la cura di faringiti e tonsilliti e nelle affezioni del cavo orale come gengiviti, piorree e afte.
Se in caso di laringite, la voce se ne va, c’è l’erba dei cantori, ovvero l’erisimo (Sisymbrium officinale), ottimo rimedio in caso di abbassamenti di voce e persino nella vera e propria afonia.Grazie soprattutto ai suoi glucosidi solforati, che sono capaci di promuovere il trofismo delle mucose di faringe, laringe e trachea, riducendo la sensazione di fastidio o bruciore alla gola e quel “raspino” che obbliga a schiarirsi frequentemente la voce per liberare dal muco le corde vocali, l’erisimo riesce ad essere antisettico e decongestionante per le vie respiratorie, dando sollievo alla gola irritata.
Tutti questi tre rimedi, titolati e mixati nelle giuste proporzioni, li troviamo nell’integratore alimentare Nutridef pastiglie gola & voce, pensato appositamente per il trattamento delle affezioni del cavo orofaringeo per svolgere un’azione antisettica ed alleviare e prevenire gli stati irritativi della faringe (nasofaringe, orofaringe ed ipofaringe) che possono essere causati da infezioni, contatto con agenti esterni irritanti (fumo, smog, polvere), secchezza della mucosa o associati a stati da raffreddamento. Grazie a questo mirato mix di estratti vegetali si può davvero agire velocemente in questa stagione sui sintomi tipici del mal di gola quali bruciore, dolore e sensibilità alla deglutizione ed è utile anche in caso di afonia, disfonia e nel trattamento delle afte.