Piante adattogene: i rimedi naturali per migliorare le condizioni psicofisiche, affrontare il cambio di stagione, allontanare lo stress e recuperare le energie e il buon umore

Il termine “adattogeno” indica un rimedio che ha la capacità di aiutare l’organismo a rispondere allo stress eccessivo- sia fisico che mentale, riducendone l’intensità e l’impatto negativo, ripristinando e normalizzando le funzioni fisiologiche.

Di fatto si tratta di sostanze capaci di migliorare la risposta allo stress esterno perché riescono a sviluppare uno stato di aumentata resistenza verso agenti nocivi fisici chimici o biologici, rendendo l’organismo capace di adattarsi a situazioni debilitanti, prevenendo così anche i possibili danni. Il nostro corpo, di fronte a disordini come ansia, insonnia, irritabilità, affaticamento, difficoltà di concentrazione, stanchezza e depressione dovuti a cause di diversa natura, cerca di opporsi producendo modificazioni biologiche, ormonali, neurovegetative e immunitarie, allo scopo di migliorare la capacità di resistenza e difesa, sotto l’aspetto sia comportamentale che biologico, ma, a volte, i fisiologici meccanismi di equilibrio diventano insufficienti e possono causare scompensi che riducono sempre più la capacità di recupero (la risposta di adattamento è massima nei giovani di età compresa tra i 20-30 anni, mentre con l’età tende a diminuire, dimezzandosi dopo i 70 anni). A fronte di una situazione di esaurimento, le sostanze adattogene sotto forma di integratori, diventano preziosi alleati. In natura esistono diversi esempi di erbe adattogene che formano un’unica classe di piante curative: appartengono a questa categoria il ginseng indiano e americano, l’eleuterococco, il guaranà, la griffonia, l’astragalo, la schisandra e la rhodiola rosea, tutte piante in grado di migliorare la capacità dell’organismo di adattamento allo stress e ai cambiamenti climatici o stagionali, agendo come veri e propri regolatori metabolici.

In particolare la rhodiola rosea, detta anche radice d’oro, è una pianta interessantissima per le sue molteplici azioni e per la sua spiccata proprietà adattogena. Per secoli questa pianta, crescendo spontaneamente nelle fredde zone del nord Europa e del nord Asia, è stata utilizzata sotto forma di te o altri infusi nella medicina popolare della Russia, dei paesi scandinavi e della Germania, perché si riteneva fosse in grado di aumentare la resistenza fisica durante i lunghi inverni, di favorire l’adattamento alle alte quote, di curare malattie da raffreddamento, la stanchezza, la depressione e persino l’impotenza. Addirittura si è scoperto che nella Mongolia i medici prescrivevano l’estratto di radici di Rhodiola rosea per il trattamento della tubercolosi e del cancro.

Ad oggi sono ormai tutti concordi nell’ammettere che le straordinarie proprietà riconosciutele dalla tradizione popolare siano scientificamente giustificate e i benefici di questa pianta sono stati descritti anche dalla medicina moderna a seguito di lunghe sperimentazioni e numerosi studi di laboratorio e sull’uomo, rivelando proprietà anti-stress, antiossidanti, effetti positivi sul sistema immunitario e molto altro ancora. Si è dimostrata valido supporto per rafforzare la memoria e l’apprendimento, per attivare la performance fisica ed intellettuale, nell’incremento delle prestazioni e dello stato energetico, nella cura dell’amenorrea secondaria , per il morbo di Parkinson e nelle turbe di memoria ed apprendimento, nel controllare l’aumento di peso corporeo e nel modulare il tono dell’umore, con effetti antidepressivi ed anti-ansia. La caratteristica fondamentale che rende unica proprio la specie della Rosea, differenziandola dalle altre 200 specie di Rhodiola, è da attribuire alla presenza di particolari sostanze, i glicosidi fenilpropanoidici (rosavina, rosina e rosarina) oltre ai derivati del feniletanolo (salidroside) e ai flavonoidi (rodiolina, rodionina, rodiosina) insieme ai tannini acidi organici (es. caffeico, gallico, citrico, malico); proprio i primi composti citati fanno di questa specie forse il più completo adattogeno mai studiato sino ad ora, che si differenzia ad esempio da altri rimedi naturali quali eleuterococco e ginseng, che contengono solo salidroside con effetto anabolico, in grado cioè di favorire il solo rendimento dell’organismo e la capacità di resistenza alla fatica. Invece il meccanismo d’azione dei costituenti della Rhodiola Rosea, in particolare della Rosavina che ha maggiore attività biologica, coinvolge direttamente la serotonina le cui funzioni sembrano essere legate al controllo dell’appetito, del sonno, del comportamento, dell’umore, della funzionalità cardiovascolare, della memoria e della capacità di apprendimento.