Passeggiate per funghi? Attenzione alle punture di insetti.

Passeggiate per funghi? Attenzione alle punture di insetti

E’ ancora tempo di passeggiate nei boschi, magari per raccogliere funghi. Quali sono le strategie migliori in caso di punture d’ape, vespa o calabrone o altro? Spesso la zona interessata diventa rossa, gonfia, dolente (il bruciore e il dolore si sente in genere anche al momento della puntura stessa) o pruriginosa in uno spazio di circa 2 o 3 centimetri. Quando si superano i 10 centimetri si è in presenza di una lieve reazione allergica, ma ancora non ci si deve preoccupare. Se viceversa si è in assenza di respiro e se si verificano vomito, rush cutaneo, prurito diffuso, stordimento o perdita di coscienza, allora è necessario recarsi subito ad un pronto soccorso, perché si potrebbe essere in presenza di un vero e proprio shock anafilattico. Se si viene punti da uno di questi insetti (altrimenti detti imenotteri), la prima cosa da fare è verificare se il pungiglione è rimasto conficcato nella cute (succede con l’ape, che muore in seguito alla perdita della sezione posteriore del corpo, ma non con gli altri due, vespa e calabrone, che infatti possono pungere più volte).

In tal caso il pungiglione deve essere rimosso immediatamente e con delicatezza (preferibilmente con una pinzetta smussata), in modo da non rompere il sacco velenifero che potrebbe rilasciare altro veleno nella cute. Successivamente si deve detergere la ferita con acqua e refrigerare con ghiaccio per lenire bruciore, rossore e gonfiore. I sintomi di queste punture in genere si attenuano nel giro di poche ore, ma, se col passare del tempo l’infiammazione si estende e arriva a interessare una zona di 10 centimetri o più di diametro, si è in presenza di una reazione allergica locale. Ma non sono solo questi insetti che possono provocare coi loro morsi o “strofinamenti” iper-reazioni e fastidi. D’estate spesso, soprattutto durante le escursioni, viaggiando e campeggiando, capita di essere colpiti anche da altri piccoli animali come ragni, scorpioni, formiche, zecche, acari, pulci, zanzare e chi più ne ha, più ne metta. La Società italiana di allergologia, asma ed immunologia clinica, SIAAIC, ha diffuso un vademecum sulle allergie estive e sui consigli per il ridurre il rischio di essere punti dagli insetti:

  • non indossare abiti dai colori sgargianti o con stampe floreali;
  • non usare profumi o cosmetici profumati, lacca o altre essenze odorose dolci o floreali;
  • non fare movimenti bruschi in caso di avvicinamento a questi insetti;
  • non camminare scalzi;
  • indossare pantaloni e maglie a maniche lunghe quando possibile;
  • indossare guanti in caso di attività a diretto contatto con la natura come il giardinaggio;
  • utilizzare lozioni anti-puntura per tenere lontani gli insetti.

Se tutte queste precauzioni non dovessero bastare e si venisse ugualmente punti, prima di ricorrere a medicinali antistaminici o cortisonici, si può provare con un rimedio topico a base naturale che può sempre essere utile portarsi dietro. Ci sono piante infatti che possono venirci in soccorso per tenere a bada le iper-reazioni dovute alla eccessiva liberazione di istamina- importante mediatore chimico coinvolto tanto nelle allergie quanto nelle infiammazioni, che, nella zona circostante l’attacco, provoca una dilatazione dei vasi sanguigni con conseguente arrossamento, gonfiore e prurito.in risposta al riconoscimento di allergeni.

Tra queste piante c’è il Lithospermum erythrorhizon, il cui estratto secco ricco in shikonina, sostanza attiva fondamentale per l’attività, è in grado di inibire il rilascio di istamina dai mastociti. Sempre la stessa pianta vanta inoltre anche un’attività inibitoria verso le lipossigenasi, che è precursore del processo infiammatorio e, grazie a questi due distinti meccanismi, è in grado di svolgere una valida azione antiistaminica e antipruriginosa. Combinata poi con Cardiospermum halicacabum che è un cortisone naturale, ovvero una pianta medicale che ha un effetto simile al cortisone, ma senza le controindicazioni del farmaco perché è in grado di modulare la fosfolipasi A2 e di inibire l’espressione delle COX-2, si ottiene un ottimo rimedio per i pruriti di diversa origine eziologica e per le punture d’insetto.

Nutrileya, sfruttando l’efficacia di questi attivi vegetali, è riuscita a mettere a punto una formulazione topica innovativa, Nutriflog, studiata per pelli sensibili, secche ed irritate, indicata per tutte le età ed in caso di arrossamenti ed irritazioni e stati pruriginosi provocati da punture e agenti esterni, utilissima d’estate come crema per combattere le manifestazioni allergiche e infiammatorie accompagnate anche da prurito.