Occhio alle gambe!

La serie di stagioni calde iniziata con gli Anni ’90 ha portato ad una tropicalizzazione del nostro clima e le temperature afose e torride già sperimentate nelle ultime estati mandano in tilt il nostro sistema di termoregolazione: il corpo non riesce più a raffreddarsi efficacemente perché il sudore non riesce ad evaporare, accumula quantità elevata di calore, si surriscalda e questo può provocare diversi disturbi, da quelli più lievi come insolazione, stress da calore, crampi ed edema fino a congestione, colpo di caldo, disidratazione che possono danneggiare organi e cervello.

Di certo il caldo umido non aiuta chi soffre di problemi circolatori delle gambe, in particolare vene varicose o capillari, e la sensazione di avere le “gambe pesanti” soprattutto a fine giornata, tendenza al gonfiore, pelle tesa e un po’ lucida, localizzata alle caviglie, indolenzimento, formicolio e a volte i crampi notturni è una situazione che d’estate diventa piuttosto comune, specie per chi trascorre per lavoro molte ore in piedi o anche per chi fa un lavoro particolarmente sedentario e si muove poco. A soffrirne è circa il 25 per cento delle donne e il 15 per cento degli uomini. Questi disturbi possono scomparire con la fine della stagione estiva, perchè il calore e l’esposizione al sole agiscono in senso sfavorevole ma, talvolta, possono anche essere spia di insufficienza venosa cronica, da curare e contrastare durante tutto l’anno.

Se le vene perdono elasticità e le valvole venose non funzionano a dovere, il sangue, che dai piedi deve normalmente risalire verso il cuore, refluisce verso il basso e dà origine a un sovraccarico venoso che aumenta la pressione nelle vene delle gambe, soprattutto quando si sta in piedi. In queste condizioni le vene superficiali si dilatano e diminuisce la capacità contenitiva delle valvole, incrementando ancora di più il ristagno e la stasi venosa, secondo un vero e proprio circolo vizioso. Con il caldo questo fenomeno si acutizza ancora di più perchè il calore provoca vasodilatazione e aumenta il sovraccarico venoso, rallentando la circolazione sanguigna. Un effetto simile accade anche in gravidanza, altro momento difficile per le gambe di una donna.

I sintomi da tenere d’occhio perché possono essere segnali importanti sono il gonfiore, soprattutto nella zona perimalleolare, il dolore, l’arrossamento cutaneo, i crampi notturni, il prurito, la dolenzia lungo la superficie interna della coscia. Se si riscontrano, vale la pena fare una visita approfondita dall’angiologo o dal chirurgo vascolare, che con l’ecocolordoppler possono chiarire l’eventuale predisposizione per l’insufficienza venosa e identificare se ci sono problemi circolatori acuti, come flebiti e trombosi, che richiedono un intervento chirurgico, ad esempio per il trattamento delle vene varicose.

In estate, se si è al mare, per fare stare meglio le nostre gambe è importante non esporle al sole troppo a lungo (evitando le ore centrali della giornata) e fare ogni giorno lunghe e frequenti camminate nel mare salato, meglio se con l’acqua alla vita, per approfittare del massaggio dell’acqua sulle gambe. Da evitare in chi soffre di varici e capillari, anche la depilazione con cerette a caldo e le docce o bagni troppo caldi che aumentano la vasodilatazione, meglio lavarsi con acqua tiepida e durante il giorno e alla sera fare docciature di acqua fredda alle gambe, con il getto d’acqua che dai piedi sale verso la coscia: riattivano la circolazione e procurano una sensazione di benessere, togliendo il senso di pesantezza e riducendo pruriti ed eritemi cutanei.