Prendersi cura degli occhi
Smartphone, tablet, e-book e computer sono diventati la cosa che osserviamo di più durante la nostra giornata, ma i loro schermi possono rubarci la vista. Alle otto ore che molti di noi passano per lavoro davanti al PC, si sommano almeno un altro paio trascorse a guardare il cellulare per vedere gli ultimi aggiornamenti sui social degli amici o le chat su Whatsapp e poi – prima di crollare definitivamente nelle braccia di Orfeo – il tempo per vedere le serie su Netflix e fare le ultime letture sull’ebook. Continuare a fissare un qualsiasi device, grande o piccolo, che emette una luce blu per lungo tempo richiede in primis una notevole ginnastica da parte dei nostri occhi per mettere a fuoco, perchè istintivamente il nostro sguardo per riposarsi tende sempre a spaziare su punti più lontani, ma se abbiamo sempre uno schermo fisso davanti a noi, la visione di cose a breve distanza ci è meno congeniale e i movimenti oculari diventano più complicati, faticosi. Inoltre l’esposizione costante alla luce luce blu della maggior parte degli schermi LED o LCD può provocare danni alla retina perché, a differenza degli altri raggi che vengono assorbiti dalla cornea e dal cristallino, la luce blu-viola penetra in profondità nell’occhio e provoca uno stress ossidativo che colpisce la pigmentazione retinica e insiste sulla parte centrale, la macula, la piccola area che si occupa di elaborare le informazioni visive.
Sempre la luce blu è anche in grado di influenzare i neurotrasmettitori del tratto retino ipotalamico, responsabile della regolazione del nostro ritmo circadiano, che controlla tutti i nostri processi biologici – sonno-veglia, secrezione ormonale e così via – generando un’alterazione sia fisica che comportamentale. Tutto ciò, alla lunga può tradursi in una serie di sintomi piuttosto variegati che coinvolgono la sfera del riposo e possono provocare insonnia e disturbi del sonno, ma anche e innanzitutto affaticamento della vista, secchezza oculare, stanchezza immotivata, mal di testa, senso di pesantezza, perdita di lucidità, visione offuscata e giramenti di testa.
In un acronimo: CVS – computer vision syndrome la “sindrome da visione al computer”, una condizione molto diffusa ma purtroppo spesso ignorata. La sindrome si manifesta in genere dopo un periodo abbastanza prolungato di permanenza continuativa davanti a uno schermo o al computer, in genere dopo almeno un anno.
I sintomi come abbiamo detto sono vari, non sempre si presentano tutti insieme e possono essere sia di tipo visivo, che neurologico e muscolo-scheletrico, a seconda delle abitudini e del modo in cui si sta davanti al computer, alla televisione o da come si utilizzano smartphone e tablet. In genere c’è bruciore e secchezza oculare, visione sdoppiata od offuscata, affaticamento della vista con prurito e arrossamenti della sclera, mal di testa, calo della concentrazione, dolori al collo, alle spalle, alla schiena e persino alle gambe dovuti alla postura sbagliata. Alcune ricerche hanno rilevato che quando si osserva a lungo uno schermo si chiudono gli occhi con minore frequenza. In condizioni normali li apriamo e chiudiamo tra le 17 e le 20 volte al minuto, mentre quando lavoriamo al computer la frequenza diminuisce a 12-15 volte. Una minore frequenza nella chiusura delle palpebre può contribuire al senso di secchezza e affaticamento, e in alcune persone rende più probabile l’arrossamento.
I sintomi sono transitori e si attenuano dopo qualche ora di distacco dagli schermi retroilluminati e ci sono comunque alcuni accorgimenti che possono aiutare a ridurre i fastidi dovuti alla CVS.
Per esempio, per dare un po’ di tregua agli occhi, ogni 20 minuti circa può essere utile osservare qualcosa a una decina di metri di distanza per almeno 20 secondi, magari anche alzandosi e muovendosi un po’, cosicchè ci possa essere un po’ di giovamento per la muscolatura del collo. L’utilizzo di uno schermo ad alta definizione può rendere meno faticosa la lettura a video, grazie ai caratteri più definiti e al maggiore contrasto. Poi il monitor deve essere tenuto a una distanza di almeno 50 centimetri dagli occhi, con il suo bordo superiore alla stessa altezza degli occhi, in modo da tenere la testa lievemente inclinata verso il basso. La luminosità dello schermo deve infine essere di poco superiore a quella dell’ambiente circostante, che dovrebbe risultare non troppo luminoso e nel contempo privo di riflessi, per evitare di confondere la vista, obbligando gli occhi a fare sforzi maggiori.
Chi porta occhiali da vista, può valutare l’utilizzo di lenti appositamente studiate per l’utilizzo del pc, che accentuano, di pochissimo, i toni caldi e contrastano la luce fredda dello schermo, in modo da avvertire un minore affaticamento agli occhi. Ci sono anche software per rendere più gialla la luce blu emessa dai monitor e di recente Apple ha aggiunto un’opzione simile anche su iOS, il sistema operativo degli iPhone e degli iPad. Esistono inoltre lenti da vista con una correzione lievemente più bassa nella loro parte inferiore: non sono multifocali vere e proprie, ma aiutano gli occhi nell’aggiustamento della messa a fuoco quando si sposta lo sguardo da qualcosa di distante allo schermo.
Quando si ha a che fare con telefonini o tablet con schermi più piccoli, si incorre nel rischio maggiore di posture ancora più sbagliate del collo e della testa per avvicinarsi di più allo schermo, mentre occorrerebbe avvicinare lo schermo al viso e non viceversa: comporta un piccolo sforzo in più per le braccia, ma la salute non ha prezzo.
Ma chi ci rimette di più in ogni caso, a fine giornata, sono i nostri poveri occhi occhi e per aiutarli -a parte i consigli di cui sopra- occorre avere sempre a portata di mano un rimedio efficace per umettarli, idratarli e rinfrescarli se affaticati, secchi, brucianti o arrossati. Nutrileya mette a disposizione Nutrilen Gocce Oculari, una formulazione completa a base di acido ialuronico, estratti vegetali e glicerina vegetale, che ne consente l’utilizzo nelle moltissime situazioni di discomfort oculare sopra citate. Gli attivi fitoterapici sono il mirtillo nero, l’hamamelis virginiana, la camomilla recutita e l’euphrasia officinalis, tutti estratti dalla comprovata efficacia per il benessere oculare. Il prodotto è disponibile in flaconcino monodose sterile da 0,5 ml o in flacone da 10 ml pluridose con tecnologia Ophthalmic Squeeze Dispenser che preserva il contenuto, per 3 mesi dall’apertura, dal contatto con gli agenti esterni: bastano 2/3 gocce in ciascun occhio per provare subito sollievo e cacciar via la stanchezza!