Occhi arrossati, che lacrimano, bruciano e prudono anche d’estate? Succede spesso, purtroppo, e le cause sono il troppo sole, il vento, la salsedine, la sabbia, il cloro delle piscine, l’aria condizionata, alcune sostanze chimiche contenute nelle creme solari, allergie e… chi più ne ha, più ne metta.
Non basta quindi partire per le vacanze e spegnere la luce blu dello schermo del pc e dei tablet che tanto irrita, o indossare sempre gli occhiali da sole (consigliate le lenti marroni all’80% con montature avvolgenti) e ridurre il tempo di utilizzo di lenti a contatto, perché anche quando siamo via, lontano dalla scrivania, i nostri occhi possono piangere, diventare rossi e secchi. In effetti i fattori ambientali incidono parecchio per la salute della vista e le alte temperature che si registrano nel periodo estivo di certo non aiutano perchè favoriscono la disidratazione e tendono a privare l’occhio della naturale difesa rappresentata dalla parte acquosa del film lacrimale; si crea quindi attrito nel movimento delle palpebre con conseguente irritazione e arrossamento dell’occhio, senso di corpo estraneo, prurito e fotofobia. Soffrono di questo disturbo soprattutto i portatori di lenti a contatto, perché le lenti contribuiscono all’aumento dell’evaporazione delle lacrime, ma ci sono altre insidie che possono provocare fastidi e sintomi irritativi, per esempio le radiazioni Uv che possono provocare scottature alla cornea, congiuntivite attinica e/o irritativa, ossia infiammazioni della congiuntiva, soprattutto in chi ha gli occhi chiari. Ma giocano un ruolo importate anche gli altri agenti esterni come vento, polveri, pollini, che possono irritare la congiuntiva e favorire le infezioni, come le congiuntiviti allergiche che d’estate sono tutt’altro che rare e che portano lacrimazione abbondante e sintomi in entrambi gli occhi che si protraggono per oltre una settimana, così come il forte riverbero, per esempio in barca o sulla neve, che può causare dolore agli occhi e intolleranza alla luce, o l’aria condizionata, che può peggiorare la sindrome dell’occhio secco, disturbo che affligge un italiano su tre. Tale sindrome è dovuta a una scarsa produzione di lacrime, condizione più frequente nelle donne in menopausa che provoca la sensazione di sabbia negli occhi, prurito, irritazioni e affaticamento visivo: per alleviarla si possono usare lacrime artificiali a base di acido ialuronico, che forma un film emolliente tra cornea e palpebra che rinfresca e favorisce l’ammiccamento.
Mentre per gli occhi arrossati, gonfi, stanchi, dove magari c’è già un principio di congiuntivite o un orzaiolo o un calazio, è opportuno utilizzare dei colliri a base di sostanze naturali antinfiammatorie come euphrasia, camomilla, calendula, hamamelis e malva, meglio sempre se con l’aggiunta di acido ialuronico, perchè sono benefiche, efficaci e soprattutto non hanno controindicazioni e rischi di effetti collaterali. Sono tutte piante ad azione decongestionante, addolcente, emolliente, idratante, rinfrescante e calmante sia per le mucose, sia per le zone oculari che perioculari. In particolare, l’eufrasia è usata in fitoterapia e omeopatia per lenire le palpebre, alleviare i sintomi della congiuntivite, sia di origine infettiva che provocata da allergia e per calmare le irritazioni degli occhi, dovute a troppa esposizione al sole o lampade, vento e agenti atmosferici irritanti. Per questa ragione può essere vantaggiosamente utilizzata in collutorio o lozioni volti a sfiammare le mucose congestionate o ulcerate e la pelle. L’hamamelis possiede principi attivi che hanno un particolare tropismo nei confronti delle membrane cellulari e delle pareti vascolari, esplicando un’azione vasoprotettrice e un’azione riepitelizzante, oltre che astringente e antiemorragiche. La camomilla è una pianta dalle notevoli proprietà sedative e calmanti e come la malva, è dotata di buone proprietà antinfiammatorie naturali, grazie all’azione protettiva sulle mucose esercitata dalle mucillagini e dai componenti del suo olio essenziale (azulene e alfa-bisabololo). Per questa ragione è utilizzata come rimedio lenitivo, decongestionante, addolcente e calmante, in tutti tipi d’irritazioni dei tessuti esterni e interni: dermatiti, ferite, ulcere, gastrite, congiuntivite, riniti, irritazioni del cavo orale, gengiviti e infiammazioni urogenitali.
Nei disturbi oculari è meglio evitare sempre le applicazioni con tè o altri decotti caldi o tiepidi, perchè il calore è veleno per gli occhi e inoltre, e no anche ai colliri vasocostrittori che si trovano sul banco delle farmacie: rinfrescano al momento ma facilitano le ricadute. Invece sì assolutamente ad alcuni alimenti che aiutano, come i peperoni (meglio mangiarli crudi, però), che sono particolarmente ricchi di vitamina C, antiossidante che protegge il cristallino dai danni solari, gli spinaci, che contengono luteina e zeaxantina, pigmenti utili per bloccare i raggi ultravioletti e proteggere gli occhi dal sole, sardine e tonno ricchi di omega 3 e selenio, minerale che protegge le membrane cellulari e combatte l’invecchiamento dei tessuti oculare e, infine i mirtilli che contengono antociani, potenti sostanze anti invecchiamento che frenano lo stress ossidativo dovuto ai raggi ultravioletti, migliorano la visione notturna e proteggono i capillari dell’occhio.
Una formulazione molto utile per umettare, idratare e rinfrescare gli occhi affaticati o arrossati e che contiene gran parte delle sostanze naturali benefiche di cui sopra (mirtillo nero, acqua distillata di hamamelis virginiana, acqua distillata di camomilla recutita, acqua distillata di euphrasia officinalis, sodio ialuronato) è NUTRILEN collirio, che consente l’utilizzo in moltissime situazioni di discomfort o secchezza oculare per riequilibrare il film lacrimale grazie all’azione lubrificante, lenitiva e protettiva delle sue componenti. Risulta indicato per tutti: adulti e bambini e anche per portatori di lenti a contatto, anche in caso di uso frequente e prolungato.