L’inizio della primavera è certamente un momento emozionante per coloro che vivono nei climi più freddi e che amano trascorrere tempo all’aperto ma è anche l’inizio della stagione delle allergie, che può essere piuttosto fastidiosa, specialmente per i bambini.
Dagli starnuti e dal naso che cola, agli occhi arrossati e al prurito alla gola, le allergie stagionali, come la febbre da fieno o rinite allergica, possono causare notevoli disagi a coloro che sono allergici ai pollini di alberi e graminacee.
Il 50 % dei bambini di età inferiore ai 14 anni soffre di una qualche forma di allergia, soprattutto rinite allergica e asma. Queste patologie sono particolarmente invalidanti per i bambini perché possono influenzarne negativamente l’umore, il sonno, l’attività ricreativa e le prestazioni scolastiche.
La rinite allergica è una malattia infiammatoria, mediata da IgE delle mucose nasali, dovuta all’interazione di allergeni. È caratterizzata da un infiltrato infiammatorio costituito da eosinofili, cellule T, mastociti e basofili che rilasciano diversi mediatori, chemochine e citochine, tra cui istamina e cisteinil-leucotrieni sono i principali mediatori vasoattivi.
Clinicamente questo si traduce nei sintomi tipici di rinorrea, starnuti, prurito e congestione nasale. La circolazione sistemica delle cellule infiammatorie consente la loro infiltrazione in altri tessuti. Pertanto, oltre all’infiammazione locale, la rinite allergica innesca anche un’infiammazione sistemica, che a sua volta può aumentare l’infiammazione sia nelle vie aeree superiori che in quelle inferiori. Di conseguenza, la rinite allergica è legata a varie condizioni di comorbidità: asma, rinosinusite, poliposi nasale e otite.
Farmaci antiallergici, come antistaminici (orali o nasali) e corticosteroidi nasali, rappresentano la terapia standard per la rinite allergica. Tuttavia, questi farmaci possono esercitare un temporaneo sollievo dei sintomi senza miglioramenti persistenti del disturbo allergico.
Attraverso l’utilizzo di molecole naturali si sta cercando di migliorare la gestione dei sintomi sia per le forme allergiche stagionali che quelle perenni.
Studi clinici controllati stanno valutando l’associazione di nutraceutici con la terapia farmacologica classica per il trattamento a lungo termine della sintomatologia allergica. È emerso un miglioramento del quadro clinico con riduzione dei sintomi sia nel momento di maggiore esposizione che nel lungo termine.
I nutraceutici con effetto antiallergico che possono essere somministrati ai bambini sono: Perilla, Quercetina, Liquirizia, Ribes nero.
Perilla (Perilla frutescens), chiamata anche basilico della Cina, è una pianta erbacea aromatica annuale che cresce spontanea in Cina, Giappone, Corea in cui è utilizzata come alimento.
Contiene principi attivi come omega-3, fitosteroli e polifenoli dall’azione antiossidante, utili per prevenire le allergie. Il suo meccanismo d’azione antiallergico consiste nella riduzione dell’infiammazione mediante la riduzione della formazione delle IgE coinvolte nella risposta immunitaria.
La Quercetina è un flavonoide contenuto in diversi tipi di piante (agrumi, mele, pomodori, broccoli) dotato di numerose proprietà fra cui ritroviamo la capacità di inibire il rilascio di istamina e diminuire i livelli di leucotrieni pro-infiammatori. Inoltre, allevia i sintomi allergici, con un’azione simile a quella degli antistaminici.
La Liquirizia contenuta nelle radici di Glycyrrhiza glabra inibisce la degranulazione dei mastociti, quindi, il conseguente rilascio di istamina.
Il Ribes nero (Ribes nigrum) contiene sostanze dotate di un’azione antinfiammatoria simil-steroidea, per cui in grado di modulare la risposta del sistema immunitario.
Una combinazione di questi attivi può aiutare a ridurre l’utilizzo dei farmaci antistaminici evitando tutti gli effetti collaterali ad essi associati.