La Malva sylvestris è una pianta perenne, erbacea, con fusto ispido e caratteristici fiori violacei, molto belli. E’ facile trovarla in ambienti rurali, incolti, lungo i bordi delle strade, nei campi e nei prati. Cresce infatti spontaneamente in tutto il bacino del mediterraneo, sia nei terreni coltivati che nei luoghi incolti di pianura, ma anche nelle zone montane fino ai 1200 metri di altitudine, preferendo terreni ricchi di sostanze organiche in grado di mantenere a lungo l’umidità. Il nome deriva dal latino mollire cioè ammorbidire, i greci la chiamavano malachè (lumaca) per le sue capacità emollienti, analoghe alla bava delle lumache. L’aggettivo sylvestris significa agreste, e cioè che si trova o vive nei boschi.
La Pianta ha un portamento eretto che può oltrepassare il metro di altezza, ha fusti cavi internamente, mentre la corteccia esterna è coriacea e filamentosa, la radice è fittonante, le foglie sono di colore verde e di forma rotondeggiante, divise in 5 o 7 lobi e portate da un lungo picciolo. I fiori invece hanno cinque petali di colore che va dal rosa al violetto, con striature più scure, che spuntano alla base delle foglie in coppia o a mazzetti e che fioriscono da Marzo a Luglio.
La pianta è molto nota sin dall’antichità. I greci e i romani la consideravano addirittura una pianta sacra, e, nel linguaggio dei fiori, è simbolo di amore, fertilità e comprensione materna. Si tratta anche di una pianta officinale molto apprezzata per le sue molteplici proprietà terapeutiche, come rimedio antinfiammatorio delle mucose del cavo orale, dell’esofago e dell’intestino, e come antidoto per affezioni alle vie aeree ma anche come regolatore dell’intestino. La Malva sylvestris riesce infatti a svolgere una forte azione calmante e lenitiva su tutte le mucose infiammate sulle quali viene applicata. Inoltre svolge un’azione che desensibilizza le terminazioni nervose, riducendo e controllando il bruciore che accompagna sempre gli stati infiammatori in genere. Le sostanze farmacologicamente attive che giustificano questa proprietà sono le mucillagini, che a contatto con l’acqua, danno soluzioni colloidali ad azione antinfiammatoria locale.
La mucillagine di fatto è una glicoproteina polare appiccicosa, un polisaccaride prodotto da molte piante e da alcuni microrganismi che aiuta le piante a trattenere l’acqua evitandone il disseccamento e rendendole quindi più resistenti alla siccità. A contatto con l’acqua, infatti la mucillagine si rigonfia formando una specie di gel. In generale le mucillagini fanno parte delle fibre dietetiche e si riferiscono a parti vegetali che non possono essere digerite dall’uomo (sono cioè resistenti agli enzimi digestivi), in particolare fanno parte delle fibre solubili insieme alle gomme, pectine, e emicellulose. Poiché non vengono assorbite dall’organismo umano, queste sostanze non possono esplicare la loro attività a livello sistemico; possono agire soltanto sulla mucosa con la quale vengono a contatto (cavo orale, esofago, stomaco, intestino). Per questo gli estratti acquosi da piante contenenti polisaccaridi sono ampiamente utilizzati sulle mucose irritate.
Tra le fonti principali di mucillagine ricordiamo i cactus (ed altre succulente) e i semi di lino, ma anche la malva ne contiene in grandi quantità, soprattutto nelle foglie e nei fiori.I principali costituenti attivi sono infatti acido glucuronico, acido galacturonico, ramnosio e galattosio; ci sono poi i flavonoidi e gli antociani soprattutto sui fiori (tra cui malvina e malvidina); infine vitamine (A, B1, B2, c) e sali minerali come potassio, ossalato di calcio e pectina
Per svolgere un’efficace azione le mucillagini dovrebbero essere estratte dalla pianta fresca a freddo, per evitare che si degradino con il calore e perdano il loro potere emolliente e antinfiammatorio. Le mucillagini di malva contenute nei fiori e nelle foglie agiscono sulla mucosa gastrica creando una barriera bioadesiva e lenitiva che protegge la mucosa irritata nelle situazioni di iperacidità. Ma possono agire sempre per uso interno,anche come blando lassativo di massa, adatto anche a bambini e anziani. Questa attività è legata al potere igroscopico delle mucillagini che a contatto con l’acqua aumentano il loro volume e conseguentemente quello delle feci, comprimendo la parete intestinale. Questo favorisce il movimento peristaltico enterico e riduce il tempo di evacuazione delle feci
Le indicazioni d’uso nella medicina popolare riguardano l’utilizzo di infusi di foglie e fiori per il trattamento di svariati disturbi che vanno dalle congiuntiviti, gengiviti, stomatiti, esofagiti, gastriti, coliti e stitichezza al trattamento di affezioni respiratorie o delle infiammazioni dell’apparato urinario.
Può essere infatti utilizzata in tutti i casi in cui serva azione antiinfiammatoria delle mucose, lenitiva, cicatrizzante, gastroprotettiva, sedativa, lassativa, disinfettante.
Per uso esterno si effettuano gargarismi con l’infuso di foglie e fiori oppure si possono applicare direttamente le foglie sulla parte dolorante delle gengive, avendo l’accortezza di schiacciare leggermente la foglia.
Negli stati di maggior infiammazione e in caso di colite, è indicato il macerato di radice: la radice fresca deve tritata finemente e fatta macerare per 5 ore a temperatura ambiente al 5%.
Alcuni estratti della pianta entrano anche nella composizione di specialità farmaceutiche, associati a sostanze di sintesi, come supposte antiinfiammatorie o clisteri con glicerolo e camomilla.
Nella moderna cosmesi, la Malva viene utilizzata come ingrediente dalle proprietà lenitive per la preparazione di dentifrici, collutori, creme per combattere la couperose o lenire la pelle screpolata di mani e piedi, gel solari.
Le preparazioni a base di Malva proprio perché così ricche in mucillagini possono interferire con l’assorbimento di farmaci, vitamine e sali minerali riducendone l’assorbimento. A differenza di altre erbe medicinali, la malva però non presenta particolari controindicazioni nemmeno per le donne in gravidanza. L’assunzione può essere sconsigliata solo nei bambini lattanti perché più delicati d’intestino e più inclini a fenomeni di dissenteria.