Lo zenzero: una radice dalle molteplici proprietà
Lo zenzero, Zingiber officinalis, conosciuto anche come ginger, è una pianta aromatica di origine asiatica appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae. E’ nota sin dai tempi antichi alle popolazioni dell’Asia orientale per le sue molteplici proprietà depurative, digestive, dimagranti antiossidanti e antinfiammatorie.
Fu portato in occidente da Alessandro Magno e nel nostro Paese si affermò subito per il suo aroma caratteristico, il sapore piccante e per le proprietà curative dell’apparato digerente, specie dopo le libagioni, i baccanali e i banchetti cui erano dediti gli antichi Romani. In ambito alimentare così come in quello terapeutico è la radice ad essere utilizzata, sia fresca che in polvere e, secondo la tradizione popolare tramandata sino ai nostri giorni, questo rizoma è la panacea per moltissimi disturbi gastrointestinali, in quanto risulta particolarmente efficace nel purificare la bile, stimolando la cistifellea e la regolarizzazione della secrezione dell’escreto, evitando reflussi e gastriti provocati da un eccesso di acidità, soprattutto dopo un pasto molto ricco di grassi. Inoltre facilita il passaggio del contenuto dello stomaco nell’intestino e l’eliminazione degli scarti con le feci. In India e in Cina, non a caso, lo zenzero è la base di moltissimi condimenti. In India rientra nella composizione del più noto curry, miscuglio di polveri aromatiche e piccanti, usato per condire i cibi maggiormente consumati, ossia pollo e riso.
Aggiunto in polvere ai cibi più grassi, limita l’assorbimento dei lipidi ed è particolarmente efficace per la protezione della mucosa gastrica: ne basta un pizzico su pesce, risotti e contorni di vario tipo. L’infuso di zenzero, invece, impiegato in Cina già migliaia di anni prima della nascita di Cristo, a tutt’oggi è utilizzato dalla medicina tradizionale per favorire la digestione, come anti nausea e contro le intossicazioni da pesci e crostacei.
Le sue “doti” sono dovute alla presenza di oli essenziali, cellulosa, carboidrati e composti fenolici. Tra i principi attivi più importanti ci sono la gingerina, lo zingerone, il zingiberene, le resine e mucillagini, il gingerolo e le vitamine A, K e B6 che aiutano a combattere disturbi fastidiosi come bruciore e acidità di stomaco, reflusso gastroesofageo, nausea, vomito e meteorismo. Lo zenzero, grazie a tutti questi attivi, accelera la digestione, in particolare di proteine e carboidrati, è un antiacido, un antidiarroico e un antibatterico. La radice risulta quindi un utile rimedio naturale contro le indigestioni, la dispepsia, la digestione lenta e difficoltosa accompagnata da dolori addominali per la presenza di gas intestinali.
Sempre per quanto riguarda l’intestino, lo Zingiber officinalis contribuisce a riequilibrare la flora batterica benefica del tratto intestinale, combattendo la presenza di batteri dannosi, andando quindi a rinforzare il sistema immunitario e contrastando gli effetti di colite, diarrea e stitichezza. Lo zenzero ha inoltre specifiche capacità antispasmodiche per quanto riguarda i dolori muscolari e di stomaco.
E’ anche consigliato per dimagrire, ma non perché migliora le funzioni digestive, ma perché questa radice apporta un effetto termogenico che aiuta a attivare il metabolismo. E’per questo che lo zenzero è spesso descritto come un alimento brucia-grassi o brucia-calorie. Però per dimagrire, non basta assumere lo zenzero in forma di tisana o come centrifugato. Per dimagrire o per sfruttare le proprietà antinfiammatorie dello zenzero sono più indicati gli integratori.
La sua azione stimolante non si esaurisce però alla sfera dell’appetito, ma coinvolge l’intero organismo dando nuove energie in caso di affaticamento. Le sue proprietà possono garantire, se consumato con regolarità, un sostegno anche nel trattamento di sindromi da perdita di memoria. Oltre che per le sue proprietà digestive e rivitalizzanti, lo zenzero è molto noto anche per il suo effetto antiemetico. La sua azione si mostra efficace soprattutto nei casi di malesseri come il mal d’auto o il mal di mare, ma anche nell’eventualità di nausea gravidica.
Al suo rizoma sono associate, sia in polvere che fresca, proprietà antiossidanti e proprietà antinfluenzali basate sulla sua capacità di inibire ciclossigenasi e lipossigenasi: grazie all’azione antisettica, antinfiammatoria e diaforetica, lo zenzero può rivelarsi estremamente utile per combattere i sintomi tipici dell’influenza, perché aiuta a sciogliere il muco e stimola la sudorazione, per ottenere una diminuzione della febbre, esattamente come fa il sambuco di cui abbiamo già parlato. Non trascurabili sono infine alcune ulteriori proprietà riconosciute allo zenzero come un’azione benefica nei confronti dei reumatismi, dei dolori articolari e nel trattamento del mal di testa e mal di denti.
Le recenti scoperte in termini di ricerca scientifica pubblicate sul “British Journal of Nutrition” (dr.Ritu Aneja e colleghi) hanno permesso infine di associare allo zenzero proprietà antitumorali contro la proliferazione delle cellule del cancro al seno, alla prostata e al collo dell’utero, grazie al gingerolo. Le evidenze pubblicate vanno a confermare gli esiti di precedenti studi, come quello della Georgia State University, negli Usa, che aveva dimostrato come lo zenzero fosse particolarmente efficace nella prevenzione del cancro e, in particolar modo, di quello alla prostata, facendolo regredire fino al 60%. I ricercatori sostengono la tesi che, integrando la dieta quotidianamente con circa 140 g di estratto integrale di questa radice, si possa aiutare a prevenire neoplasie quali tumore alla prostata, colon-retto e anche altre patologie gravi neurodegenerative, come la sclerosi multipla e il morbo di Parkinson. Ulteriori ricerche sono in corso per trovare altre conferme per un rimedio che offra in sinergia qualità e proprietà anticancro, senza sortire effetti collaterali tipici di trattamenti più aggressivi.
Alcune controindicazioni sullo zenzero se si soffre di specifici disturbi
Nonostante queste virtù, lo zenzero non può essere usato con leggerezza, soprattutto in determinate circostanze di salute, perché, come tutte le sostanze utilizzate a scopo terapeutico, anche questa radice possiede alcune controindicazioni. Per esempio, lo zenzero è sconsigliato per le persone che soffrono di calcoli biliari, perché le sue proprietà digestive e stimolanti consistono nello stimolare il rilascio di bile dalla cistifellea. Chi soffre di colon irritabile, dovrebbe evitarlo o limitarne l’uso, perché le sue proprietà stimolanti si esplicano anche a carico della muscolatura dell’intestino. Lo zenzero presenta maggiori controindicazioni se assunto in polvere. In alcuni soggetti, infatti, può provocare mal di stomaco e gonfiore addominale con produzione di gas. Lo zenzero fresco è maggiormente controindicato nei soggetti che soffrono di infiammazioni all’intestino e ulcere. L’uso smodato può essere sempre controproducente e favorire (o accrescere) disturbi quali diarrea, acidità di stomaco, gonfiore intestinale e portare – in casi estremi – persino a sviluppare ulcere gastriche. Nonostante poi sia consigliato per le nausee gravidiche, il suo uso in dosi massicce in gravidanza potrebbe risultare tossico e dunque occorre avere una prescrizione medica. In casi particolari, lo zenzero potrebbe innescare reazioni allergiche di varia natura, che in genere si manifesta con eruzione cutanee.
Tra le controindicazioni da non sottovalutare, segnaliamo che lo zenzero non va assunto in caso di alcune patologie o in concomitanza all’assunzione di determinati farmaci. Alcuni studi per esempio affermano che lo zenzero possa influenzare la pressione del sangue, la velocità di coagulazione e il ritmo cardiaco, e anche se su questo fronte le ricerche sono ancora molto limitate, gli individui trattati con anticoagulanti orali (tipo warfarin) o FANS (tipo aspirina) dovrebbero assumere lo zenzero con cautela e sotto controllo medico.
Essendoci la possibilità che lo zenzero riduca la glicemia, può anche essere necessario modificare il dosaggio farmacologico per prevenire eventuali complicazioni in caso di diabete.
In tutti i casi bisognerebbe prestare attenzione ai dosaggi e alla durata dell’assunzione, alternandola a periodi di pause più o meno lunghi.
I principali disturbi che possono trovare indicazione per l’assunzione di estratto secco di zenzero sono:
- Cinetosi
- Nausea e vomito da terapie farmacologiche (chemioterapia, antivirale per HIV)
- Nausea e vomito post operatori
- Tensione addominale
- Cattiva digestione
- Diarrea
- Flatulenza
- Dispepsia
- Coliche
Indicazioni secondarie includono: osteoartrite, dolori mestruali, infezioni del tratto respiratorio superiore, tosse, problemi respiratori, emicrania, bronchite e diabete.
L’olio di zenzero è blandamente antidolorifico e repellente per gli insetti.