La Yerba Mate, un concentrato di energia

Il mate – detto anche tè paraguaiense – è l’infusione preparata con le foglie verdi o tostate di un agrifoglio sempreverde, che cresce spontaneo in Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Tale arbusto è noto in botanica con la nomenclatura Ilex paraguariensis pianta nativa del Sud America, appartenente alla famiglia delle Aquifoliaceae. Nei Paesi ispanoamericani e di lingua spagnola, l’infuso è noto fin dall’antichità dato che le popolazioni indigene (in particolare la tribù degli indios Guaranì) ne facevano un uso quotidiano tramandato poi fino ai nostri tempi dai colonizzatori spagnoli che ne apprezzarono gusto e proprietà.

Conosciuto con il nome di yerba matè, rappresenta la bibita tradizionale per eccellenza, molto apprezzata come bevanda stimolante. Nomi alternativi della bevanda sono “Tè del Paraguay” o “Tè dei Gesuiti”, in quanto a loro si deve la diffusione in Europa della pianta.

Per la produzione del mate si recidono le parti terminali dei ramoscelli dell’arbusto e le si espongono al calore per inattivare gli enzimi; in questo modo è possibile preservare il colore verde delle foglie, che vengono poi essiccate e spezzettate, quindi usate per preparare il tè. La torrefazione, seppur lieve, è anche importante per lo sviluppo di sostanze aromatiche che conferiscono all’infuso le relative caratteristiche organolettiche. Il sapore dell’infuso è astringente (tannico) e amaro; il profumo è caratteristico e aromatico ha proprietà diuretiche, svolge un’azione antiossidante ed è un ottimo antifame dall’effetto saziante.

Il mate è una fonte importante di polifenoli (come l’acido caffeico, la caffeina, l’acido clorogenico, noto antiossidante, la quercetina, il kempferolo, l’acido chinico, la rutina e la teobromina) e di saponine.

Insieme a caffè, tè e cacao, il mate è considerata proprio una delle fonti naturali più importanti di caffeina (talvolta chiamata impropriamente mateina) ed è per questo che viene utilizzata come bevanda energetica, antistanchezza, energizzante e tonificante da utilizzare ad esempio nei periodi di grande stanchezza o durante i cambi di stagione.

Viene tradizionalmente consumato come cardiotonico e riequilibrante; nella medicina popolare Sudamericana trova impiego anche nella cura del mal di testa, per migliorare le performance mentali, per i problemi digestivi, i reumatismi, osteoporosi, e per l’obesità, in caso di diabete e prediabete, colesterolo alto, costipazione, depressione, infezioni delle vie urinarie, malattie cardiache, calcoli ai reni e alla cistifellea, affaticamento psicologico e sindrome da fatica cronica, ritenzione idrica e pressione bassa.

Il contenuto in caffeina delle foglie di Ilex paraguariensis si aggira intono all’1% (0,2-2%), anche se soltanto una piccola percentuale viene estratta durante la preparazione della bevanda. Nell’infuso il contenuto medio di caffeina è circa la metà di quello presente in un’analoga quantità di caffè.

Come per il tè, anche nell’erba mate la caffeina è concentrata soprattutto nelle foglioline giovani, non ancora dischiuse, e tende a diminuire con la conservazione.

Ma ricondurre le proprietà del mate alla sola presenza di caffeina è quantomeno riduttivo.

Il matè, infatti, contiene infatti, oltre alla caffeina, alcaloidi purinici, come la teobromina, altri derivati dell’acido caffeico e flavonoidi e saponine triterpeniche, anche vitamine e minerali, quali vitamina A, vitamina C, B1, B2, B3 e altre vitamine del complesso B (come l’acido pantotenico), potassio, calcio, manganese, ferro, selenio, magnesio, fosforo, e altri minerali in tracce come alluminio, cromo, rame e nickel

Pertanto la droga essiccata, polverizzata o meno, viene consigliata come:

· tonico perché aiuta a combattere la fatica, aumentando l’energia fisica e il senso di vigore,

· stimolante, perché sostiene la memoria e migliora l’attenzione, aiuta a risollevare il tono dell’umore, migliora la contrattilità del cuore (effetti inotropo e cronotropo positivi),

· diuretico, perché stimola la diuresi, favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso in caso di ritenzione idrica;

· lipolitico e ipocolesterolemizzante perché la caffeina stimola la mobilitazione degli acidi grassi dal tessuto adiposo e ne favorisce l’ossidazione a scopo energetico; alcuni flavonoidi ed acidi fenolici presenti nel mate inibiscono gli enzimi lipasi pancreatica e lipoprotein lipasi; l’alto contenuto di acido clorogenico potrebbe contribuire a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, ad ostacolare l’adipogenesi e a ridurre i picchi glicemici post-prandiali;

· anoressizzante capace di ridurre l’appetito

· antiossidante per la presenza di polifenoli e flavonoidi che difendono le cellule del nostro organismo dall’azione dei radicali liberi.

La yerba mate ha inoltre potere digestivo, assumerla dopo i pasti aiuta il lavoro di stomaco e intestino, migliora la circolazione e favorisce anche la diuresi sostenendo tra l’altro il lavoro dei reni evitando la formazioni dei calcoli. E’ consigliabile utilizzarla nei periodi di stress psicofisico per recuperare un po’ di energia, prima di praticare uno sport e per accelerare il metabolismo nel caso sia un po’ lento.

In letteratura, non si registrano effetti collaterali di rilievo; a differenza di altre droghe ricche di caffeina, il mate sembrerebbe anche privo di effetti negativi sull’insonnia.

Certo è che consumare regolarmente mate bollente in grandi quantità, -così come di qualsiasi altra bevanda bollente- per un periodo prolungato di tempo, è considerato un possibile fattore di rischio per lo sviluppo di cancro orale, alla laringe, all’esofago e di carcinoma a cellule squamose della testa e del collo, soprattutto se si fuma o se si bevono alcolici.

La sua assunzione è altrettanto sconsigliata durante gravidanza, allattamento e infanzia, in caso di alcolismo, se si soffre di ansia, disturbi emorragici, ipertensione, cardiopatie, diabete, ulcere gastriche o duodenali e ipertiroidismo, diarrea, sindrome dell’intestino irritabile, glaucoma, osteoporosi e se si fuma.

A causa dell’apporto di caffeina, il mate può aumentare l’effetto dell’efedrina, delle anfetamine e della cocaina. Inoltre il consumo di questa bevanda potrebbe interferire con molti farmaci, dal litio, ai MAO-inibitori (farmaci utilizzati per curare la depressione), fino ad alcuni antibiotici.