Poiché la funzione principale dell’intestino crasso (colon) è quella di riassorbire l’acqua presente al suo interno, un rallentato transito del cibo digerito lungo il colon determina un maggior riassorbimento d’acqua con indurimento delle feci e di conseguenza minor numero di evacuazioni, cioè stitichezza. Se trascorrono più di tre giorni senza defecare, il contenuto intestinale può indurirsi al punto che una persona non solo ha difficoltà ma ha anche dolore all’espulsione del materiale fecale.
Può essere considerata stipsi anche il forte sforzo necessario ad evacuare nonché la sensazione di svuotamento incompleto del retto (tenesmo). Anche se può essere estremamente fastidiosa, la stitichezza di per sé non è un problema serio. Comunque, se essa si manifesta improvvisamente, può essere il campanello di allarme.Variazioni dello stile di vita, degli orari di lavoro e dell’alimentazione, un’alterazione della flora batterica intestinale, il rallentamento dell’attività del fegato, l’assunzione di farmaci e stress, particolari condizioni come la gravidanza, oppure, più semplicemente, gli spostamenti da un luogo dove si risiede abitualmente ad un altro, magari anche per fare una vacanza (il famoso “cambio d’aria”), possono essere fattori che interrompono il normale ritmo dell’attività intestinale creando stitichezza transitoria.
La stipsi, anche transitoria, nel tempo può essere all’origine di complicanze come le emorroidi (dovute a sforzo eccessivo) o a ragadi (dovute al passaggio di feci dure che stirano gli sfinteri anali) spesso molto fastidiose per i soggetti colpiti. E’ importante sottolineare però che la stipsi non è di per se una patologia ma un sintomo correlato. Le cause più comuni che inducono stitichezza possono essere collegate a: dieta inadeguata, ricca di grassi animali e di zuccheri e povera di fibre in particolar modo quelle insolubili che determinano attivazione delle contrazioni peristaltiche aiutando la massa a progredire nell’intestino, ciò grazie ad un incremento della massa fecale che aumenta decisamente la frequenza degli svuotamenti. Sindrome del Colon Irritabile: Questa sindrome è spesso accompagnata da stipsi.
Le eccessive contrazioni o spasmi della muscolatura del colon rallentano il percorso del materiale fecale all’interno del viscere, si ha così anche un aumentato riassorbimento di acqua che causa feci sempre più dure e conseguente stipsi. La stipsi nell’intestino irritabile è diversa da quella funzionale in quanto è accompagnata da dolore addominale. Minimi cambiamenti dietetici e delle abitudini di vita ed alcuni estratti vegetali come zenzero, curcuma e boswellia, insieme all’assunzione di probiotici possono aiutare a risolvere la stitichezza senza che vi sia la necessità di ricorrere al medico o assumere farmaci. Quindi è importante assumere maggiori quantità di cibi ad alto contenuto di fibre come cereali integrali, frutta e verdura, trovare il tempo per fare esercizio fisico moderato, come camminare velocemente o andare in bicicletta, bere molti liquidi (non zuccherati), meglio se durante i pasti, non ignorare o reprimere lo stimolo a defecare.
Se la stitichezza peggiora o non si risolve entro 3 settimane è meglio recarsi da uno specialista Gastroenterologo.
Egli dovrà raccogliere un racconto accurato dei disturbi (anamnesi) ed eseguire una visita completa (esame obiettivo).A seconda dell’età e della storia clinica il Gastroenterologo prescriverà alcune indagini diagnostiche (esami del sangue come l’emocromo, la sideremia, la VES o in alcuni casi la colonscopia).
Se gli esami saranno risultati normali (cioè negativi) la diagnosi sarà di “stitichezza funzionale”, il che significa che non vi sono malattie gravi e conosciute alla base di questo disturbo.