Difese immunitarie: strategie preventive d’autunno

Sbalzi di temperatura e primi freddi autunnali

I bruschi sbalzi di temperatura, le escursioni termiche e i primi freddi sono una delle cause principali di tosse e raffreddore, perchè possono bloccare il movimento delle ciglia che rivestono le cellule dei bronchi e dei polmoni, utili a scacciare virus e batteri. Per questo è importante giocare d’anticipo nei primissimi mesi autunnali, prima che arrivi il grande freddo, e adottare adeguate strategie di prevenzione per difenderci dai malanni di stagione.Alla base di tutto occorre rinforzare le nostre difese, attraverso alcune buone abitudini, sana alimentazione e rimedi naturali che svolgono un’azione importante nel rafforzare il sistema immunitario. Il compito del sistema immunitario dell’uomo è rendere l’organismo inattaccabile dalle infezioni prodotte da virus, batteri, parassiti, funghi e dai danni causati dai loro veleni (le tossine).

Noi siamo continuamente in contatto con questi molteplici agenti patogeni in grado di sviluppare malattie, però la maggior parte di loro è schermata, ovvero non è in grado di varcare la superficie del derma che costituisce la prima barriera difensiva del nostro corpo. E’ opportuno ricordare che ci sono due tipi di difesa: una di primo impatto, costituita da barriere naturali dette aspecifiche‒ come appunto la pelle o le mucose, cioè i nostri rivestimenti interni della bocca, dello stomaco e dell’intestino ‒ e da macrofagi che funzionano come ‘spazzini’, inglobando e distruggendo cellule e particelle estranee senza distinzioni; l’altra è riservata a quegli invasori che riescono a superare le prime barriere e a quelli che si ripresentano anche dopo giorni, mesi o anni dopo la prima infezione. Questa seconda è una risposta specifica, cioè costruita ad hoc per ogni tipo di invasore, una risposta “ad patogenum”, personalizzata sul singolo agente patogeno. Per riconoscere l’invasore, e preparare la risposta, è necessario un gran lavoro che impegna tutto il sistema immunitario ed è basato su contatti e scambi in un network di relazioni e informazioni tra le cellule presentatrici e i linfociti.

Gli aggressori sono milioni e il sistema immunitario prepara milioni di risposte ‘su misura’, scatenabili una per una: una sorta di grande centrale, in grado non solo di riconoscere gli aggressori, ma di decidere, volta per volta, a ragion veduta, se e come conviene affrontarli. Gli agenti di difesa che vengono predisposti sono anticorpi e cellule killer, e possono essere conservati in una ‘memoria’ per trovarsi già pronti la volta successiva in un nuovo attacco.

Ci sono due principali categorie di invasori: quelli che penetrano nell’organismo e ne danneggiano le cellule da fuori (batteri; funghi; parassiti) e quelli che penetrano nelle cellule e le danneggiano dall’interno (virus). Perciò il sistema si è dotato di due strategie anticorpali, rappresentate rispettivamente dai linfociti B e dai linfociti T, detti killer. Ambedue questi linfociti (anticorpi) producono un recettore specifico per “agganciare” il patogeno che sta attaccando l’organismo e lo espongono sulla membrana.

I linfociti, attraverso i loro recettori (che sono un po’ come occhi), riconoscono infatti le molecole straniere, gli antigeni, sia quando si trovano sui microrganismi sia quando sono liberi nei liquidi del corpo, e attraverso un’attrazione tra catene proteiche, formano un legame specifico (affinità) che è la chiave di volta per la distruzione degli invasori

Nel caso dei linfociti B il legame specifico anticorpo/antigene induce queste cellule a moltiplicarsi, a formare un clone di molte migliaia di cellule identiche che producono milioni di anticorpi, tutti con la stessa specificità. Il primo passo della fase di attacco è il legame specifico tra l’anticorpo libero e il batterio. L’anticorpo legato attira macrofagi e sistemi di enzimi. Sono questi che uccidono il batterio, perforando la sua membrana.

Anche nel caso delle risposte cellulari ‒ quelle dei linfociti T killer ‒ prima di procedere all’attacco è necessaria una preparazione. La ragione è semplice: le cellule specifiche sono poche, e bisogna individuarle, stimolarle con l’antigene e farle moltiplicare prima di poter scatenare l’assalto.

I linfociti killer, quando il loro recettore si lega a una cellula infettata da virus, sono in grado di ucciderla direttamente, eliminando così il virus.

 

Stimolare e potenziare le difese immunitarie

Per stimolare e potenziare le nostre difese e far si che il nostro sistema anticorpale reagisca con prontezza agli invasori patogeni che portano con sé i malanni di stagione, possiamo usare sostanze con azione “immunostimolante” o “immunomodulante”. Si tratta di due proposte terapeutiche differenti. La prima consiste nello stimolare il sistema immunitario, in modo da essere sempre pronti in caso di contagio da parte di virus o batteri; la seconda è una proposta più dolce, che consiste in un approccio terapeutico col quale si cerca di intervenire sui processi di regolazione del sistema di difesa.

Ci sono numerosi rimedi naturali immunostimolanti, originari un po’ di tutte le parti del mondo: tra quelli più studiati dal punto di vista clinico, farmacologico e tossicologico ci sono l’Astragalo, l’Echinacea, il Ginseng, l’Eleuterococco, la Schisandra, l’Uncaria e il Sambuco che rivestono una particolare importanza nella medicina tradizionale per l’efficace azione di stimolo sul nostro organismo senza produrre al contempo effetti collaterali. L’Astragalo è una pianta tradizionale della medicina cinese con spiccata azione immunostimolante. Più “famosa” è l’Echinacea, le cui proprietà immunostimolanti sono conosciute da secoli.

La sua azione, confermata da prove sperimentali, consiste principalmente in un aumento della fagocitosi (capacità di inglobare e distruggere virus) dei globuli bianchi e nella produzione di sostanze che stimolano le difese immunitarie dette interleuchine.

C’è poi la rosa canina, le cui bacche sono fonte di vitamina C naturale, particolarmente biodisponibile, che viene utilizzata più facilmente dai globuli bianchi nell’azione di difesa.

Tra i minerali, lo zinco è un micronutriente fondamentale per il benessere del sistema immunitario: rinforza le difese individuali e diminuisce il rischio di infezioni, non solo respiratorie, ed è anche il “compagno” ideale della vitamina C, con cui spesso viene abbinato per potenziare gli effetti benefici

Concludono l’elenco i probiotici o fermenti lattici, che non solo sono utili per l’equilibrio intestinale, ma aiutano anche a evitare raffreddore e mal di gola, perché rinforzano le difese immunitarie che hanno sede anche nelle mucose dell’intestino.

Queste sostanze immunostimolanti naturali possono essere assunte facilmente con gli integratori che hanno l’obiettivo preciso di potenziare l’azione specifica del sistema immunitario al contatto con agenti patogeni per prevenire infezioni che riguardano l’apparato respiratorio e che tendono ad essere recidivanti, soprattutto in casi di particolare predisposizione, come nei bambini e nelle persone anziane con le difese immunitarie un po’ defedate.

Nella fattispecie proprio per i bambini Nutrileya ha messo a punto una formulazione ad hoc molto interessante, NUTRIDEF BAMBINI – che contiene Echinacea e Zinco, Rosa Canina, Lactobacillus paracasei tindalizzato, Pappa reale e Red Orange Complex®, una miscela di varietà di arance rosse, proprio per la per la popolazione in età pediatrica che tende a frequenti episodi di infezioni delle vie respiratorie e per evitare ricadute. Il prodotto ha un profilo d’azione completo che consente di attivare i principali meccanismi di difesa del sistema immunitario, sia innato che specifico, tramite estratti secchi titolati dalla solida evidenza scientifica e supporta la crescita del bambino grazie a sostanze quali Pappa reale e Vitamina C di origine naturale.

Il rimedio non essere assunto incondizionatamente, ma per periodi ben definiti da intervalli temporali per non stressare troppo il sistema immunitario. Esempio di strategia preventiva potrebbe essere 20 giorni al mese con 10 giorni di interruzione per un massimo di tre mesi. Assumendolo per tempo si riduce la frequenza della comparsa delle malattie da raffreddamento come tosse, faringiti, bronchiti, riniti, perchè il sistema immunitario “lavora” per rafforzarsi