Si sa, col caldo e l’arrivo della bella stagione, soprattutto nelle località di mare e in pianura, tornano puntuali anche gli eserciti di zanzare che, dal tardo pomeriggio a notte fonda, non ci lasciano tregua e coi loro ronzii ci rovinano aperitivi, cene e soprattutto il sonno, non più ristoratore.
In realtà la zanzara tigre, aedes albopticus, o quella giapponese e coreana, aedes japonicus e aedes koreicus, che oramai hanno fatto proprie le nostre latitudini e si sono ambientate benissimo nei comuni della nostra penisola, hanno la prerogativa di essere attive anche durante il giorno e non soltanto all’alba o al tramonto, e per giunta non solo d’estate, nel periodo di gran caldo, ma anche nei mesi primaverili e autunnali, perché sono in grado di resistere a temperature più basse rispetto alle altre zanzare europee. Quindi i pomfi e il prurito sono sempre assicurati, quasi tutto l’anno.
Noi però dobbiamo temere solo le zanzare femmine fecondate, perché sono loro che ci mordono come fossero vampiri assetati, in quanto il nostro sangue è ricco di proteine necessarie allo sviluppo delle uova. Uova che per schiudersi hanno bisogno di condizioni di temperatura, umidità (e ristagni d’acqua) luce ben precise. Se tutto questo si verifica, in un mese di vita una “coppia” di zanzare può produrre migliaia di milioni di miliardi di individui che a loro volta, da adulti andranno a caccia di sangue da succhiare. A loro basta trovare il punto della pelle del nostro corpo che copre un vaso sanguigno, applicare la proboscide e pungere: la zanzara femmina, in un sol colpo, anestetizza, incide, inietta sostanze anti-coagulanti per succhiare il sangue più facilmente ed aspira
Una volta che la femmina-vampiro ha colpito nel segno, il nostro sistema immunitario reagisce alla sua saliva con una risposta allergica, producendo istamina per combattere le sostanze anti-coagulanti iniettate dall’insetto. Ecco spiegata l’origine del pomfo gonfio ed arrossato, che causa un fastidiosissimo e inarrestabile prurito.
Ma perchè le zanzare ronzano di più intorno ad alcune persone, lasciandone in pace altre?
Le zanzare hanno un debole per i bevitori di birra e di alcolici in generale. Forse perché chi ne assume produce maggiori quantità di acetone, etanolo e metanolo attraverso il sudore. In generale comunque sono attratte dall’anidride carbonica, liberata dal respiro e dalla pelle, e dall’acido lattico, che riescono a percepire fino a 30 metri. I profumi sono un’altra fonte molto attrattiva per le zanzare, sia quello naturale della nostra pelle, sia quelli artificiali delle case cosmetiche. Poi non possono fare a meno di essere attirate dalla luce ultravioletta e dai colori scuri, il nero soprattutto, seguito dal rosso e dal blu, mentre troverebbero poco attraente il bianco. Per fortuna non tutte le 3000 specie di zanzare esistenti attaccano l’uomo, anzi la maggior parte preferisce uccelli, anfibi e invertebrati, però certamente, tra quelle che preferiscono gli esseri umani, dobbiamo fare molta attenzione alle Aedes Aegypti e alle Aedes Albopticus- la zanzara tigre di cui sopra, che viene dall’Asia, perché, mentre aspirano sangue, possono fungere al contempo da vettori per l’eventuale trasmissione all’uomo di un virus (Zika, Dengue, febbre gialla Chikungunya, febbre del Nilo occidentale, encefalite giapponese) o di un parassita (come nel caso della malaria). Dopo una puntura di zanzara infetta, la sintomatologia di Zika, dengue o chikungunya – che solitamente compare dopo un periodo di incubazione dai 3 ai 12 giorni – è piuttosto sovrapponibile e queste infezioni possono essere facilmente scambiate tra loro; i sintomi sono: febbre, eruzioni cutanee che partono dal volto e si diffondono al resto del corpo, dolori articolari, in particolare alle mani e ai piedi, dolori muscolari, cefalea persistente, stanchezza ingravescente e profonda e congiuntivite. Il trattamento consiste nell’alleviare il dolore, la febbre e qualsiasi altro sintomo che causa disagio al paziente ma non esistono vaccini specifici contro questi virus e per ridurre il possibile rischio di contrarre le malattie trasmesse da questi insetti, sia i viaggiatori, ma anche chi vive in aree del mediterraneo divenute a rischio- malattia per la presenza di insetti vettori e di serbatoi umani portatori del virus, occorre ridurre l’esposizione alle punture, applicando, per quanto possibile, tutte le misure comportamentali comunemente indicate in questi casi, come:
- indossare abiti di colore chiaro, con maniche lunghe e pantaloni lunghi, che coprano la maggior parte del corpo e passare spray repellenti sui vestiti;
- evitare l’uso di profumi che possono attirare gli insetti;
- cambiare spesso l’acqua e svuotarla da eventuali contenitori, ciotole di animali domestici, sottovasi delle piante, perché le zanzare prediligono i luoghi umidi;
- alloggiare in stanze dotate di impianto di condizionamento d’aria o in mancanza di questo, di zanzariere alle finestre, curando che queste siano tenute in ordine e siano chiuse;
- utilizzare gli zampironi, presenti in commercio oppure spruzzare insetticidi a base di piretro o di permetrina nelle stanze di soggiorno o utilizzare diffusori di insetticida a corrente elettrica;
In tutti i casi è necessario, comunque, attenersi scrupolosamente alle norme indicate sui foglietti illustrativi dei prodotti repellenti, non utilizzarli sulle mucose o su ferite e porre particolare attenzione al loro utilizzo sui bambini. Per esempio nei neonati da 0 a 6 mesi non bisogna assolutamente adoperare nessun repellente sulla pelle e neppure sugli indumenti, ma solo una protezione fisica come zanzariere in casa e sulla carrozzina o passeggino; sono super vietate anche le piastrine anti-zanzara, che in bimbi così piccoli potrebbero causare broncospasmi. Nei bimbi da 6 a 24 mesi c’è ancora l’indicazione di non usare i repellenti a meno che non si abiti in zone infestate e il piccolo presenti rischio di reazioni allergiche locali o generali, oppure vi è una possibilità di contrarre malattie veicolate da insetti o parassiti, come in caso di viaggio in aree endemiche e a rischio. In questi casi vi sono prodotti da utilizzare ma occorre fare attenzione alle concentrazioni di insetticida e alla frequenza delle applicazioni, meglio comunque sempre optare per repellenti a base di oli essenziali, senza ammoniaca e parabeni tra gli ingredienti. Il principio attivo più efficace è il citrodiolo (la concentrazione deve essere tra il 30 e il 50%) che si trova nell’olio di eucalipto citrato (Eucalyptus Citriodora o Lemon Eucalyptus), utili anche gli oli essenziali di geranio, bergamotto, timo, lavanda, citronella, piretro. Dai 2 ai 12 anni si possono applicare prodotti a base di icaridina, principio attivo immesso recentemente sul mercato, con scarso assorbimento cutaneo, che in percentuale dal 20% al 30% risulta efficace sulla pelle per 4-8 ore. E se, nonostante queste precauzioni si venisse punti lo stesso? Per lenire la cute, far passare il prurito e far sì che gli insetti stiano alla larga ci sono gli olii essenziali di Lavanda, emolliente e lenitiva, Ledum palustre, capace di rendere meno dolorosa e pruriginosa la puntura, e semi di Coriandolo, ricco di linalolo capace di tenere lontana soprattutto la zanzara tigre e l’olio di Neem, completamente atossico per uomo, piante e animali e millenario insetticida di comprovata efficacia sia come larvicida, sia come repellente, perché gli insetti detestano l’odore che emana.
Nutrileya ha messo a punto una formulazione spray senza propellenti- Nutrilen zanzare- che, oltre a tutti questi olii essenziali, contiene anche una soluzione lipofila, chiamata Zanthalene®, ottenuta dall’estratto delle bucce dei frutti di Zanthoxylum bungeanum. La sua azione lenitiva dipende dalla capacità di ridurre la sensibilità cutanea agli stimoli, senza interferire con la risposta fisiologica al dolore stesso; insieme quindi all’azione sinergica della lavanda da una parte e a quella di tutti gli altri ingredienti che emanano un odore sgradito agli insetti, questo spray riesce nel duplice intento di lenire le sensazioni fastidiose causate dalle punture e allontanare nel contempo le zanzare, rendendolo un ottimo rimedio per tutti i tipi di pelle, compresa quella iper-delicata dei bimbi.