La Calendula officinale appartiene alle Asteracee (dette anche Composite), una famiglia di piante a fiore, per la maggior parte erbacee, di cui fanno parte, anche la Matricaria recutita, da cui si ricava l’infuso di Camomilla, il Taraxacum officinalis, Tarassaco, l’Artemisia vulgaris, Artemisia, e molte altre. La peculiarità di questa famiglia è l’infiorescenza a capolino, composta, cioè, da un insieme di piccoli fiori compatti tra loro.
La Calendula, dalle infiorescenze di colore giallo arancio, molto appariscenti e dal profumo molto gradevole e particolare, può raggiungere fino a 70 cm di altezza. Ha la radice fittonante, il fusto ramificato e ricoperto da peluria e foglie lanceolate a margine intero o leggermente dentato. Se strofinata, la pianta, emana un gradevole profumo, non forte, ma caratteristico. I fiori sono commestibili, dal gusto amarognolo e leggermente salato
La pianta, che è selvatica, cresce spontaneamente in Italia e viene difficilmente coltivata a scopo ornamentale. La si trova un po’ ovunque, ma soprattutto lungo i cigli delle strade assolate o nei campi aperti ed è molto diffusa specie nelle regioni meridionali del nostro Paese.
Le sue origini sono essenzialmente europee, nordafricane e dell’Asia occidentale e il suo nome deriva dal latino Calendae, parola con la quale i Romani indicavano il primo giorno del mese, dato che fiorisce una volta al mese durante tutta l’estate. Gli Egizi la consideravano una pianta capace di far ringiovanire, In India se ne servivano per abbellire i templi, in ricordo dei defunti e per pulire il karma, mentre Persiani e Greci ne utilizzavano i petali per decorare i cibi. Nella mitologia greca il fiore nacque dalle lacrime di Afrodite per l’amato Adone, eroe greco e giovane amante della Dea, che morì trafitto da un cinghiale inviatogli dal gelosissimo Ares, compagno della Dea. La Calendula quindi rappresenta il fiore del dolore e della pena, anche perché abbassa il capolino al tramonto, con semi ricurvi e tondi come le lacrime di Venere che piange per il suo Adone, interpretando così il simbolo della mestizia e del lutto.
E’ una pianta officinale molto ricca in principi attivi e dunque è utilizzata in diversi rami della medicina naturale, sia in fitoterapia che in omeopatia per le tante proprietà curative e le indicazioni terapeutiche cui si presta
Delle sue parti si utilizzano prevalentemente i fiori e tra i principi attivi si annoverano oli essenziali, che conferiscono il tipico profumo ed hanno una potente azione antinfiammatoria, principi amari, resine, acidi grassi, acido salicilico, saponina, carotenoidi (luteina) che le conferiscono il tipico colore, triterpeni pentaciclici, flavonoidi, fenoli, polisaccardi immunostimolanti, fitosteroli, cumarine, tannini e lattoni sesquiterpenici, steroli, composti azotati, in particolare allontoina, paraffine, mucillagini e polisaccaridi.
Con tutti questi principi attivi la Calendula ha un ampio spettro di applicazioni nel campo della fitoterapia.
Per quanto riguarda l’uso interno ha attività epatoprotettiva, ipolipemizzante, antiulcera, spasmolitica, aiuta a risolvere problemi ginecologici (amenorrea e dismenorrea). E’ indicata anche per ipertensione arteriosa, digestione difficile, mal di denti e nevralgie
Ad uso esterno riesce a risolvere tantissime problematiche cutanee grazie alle sue virtù antinfiammatorie ed anticoagulanti, emollienti, lenitive e riepitalizzanti, E’ quindi ottimo rimedio in caso di ferite infiammate o purulente, bruciature ed eritemi, scottature, ustioni, geloni, acne, dermatosi secche, eczemi, ragadi, follicoli, ulcerazioni, punture di insetti, emorroidi, ulcere varicose, herpes, afte e orticaria. E’ adattissima per le pelli fragili delle persone anziane, anche sulle piaghe da decubito, e per le pelli dei neonati e dei bambini; particolarmente adatto per ammorbidire i capezzoli delle gestanti poiché innocuo per i bambini durante l’allattamento, risana anche le ragadi del seno. E’ utile anche nel caso di secchezza vaginale o infiammazioni intime dolorose
Può, ancora, essere utilizzata per stati influenzali, tosse e raffreddore, dolori mestruali, febbre, perché annovera anche proprietà antisettica, antimicrobica, antivirale, antinfiammatoria, diuretica, depurativa ed aiuta la sudorazione.