Quando arriva il venerdì di questi tempi non si vede l’ora di partire per il mare, la campagna o la montagna, insomma ovunque pur di abbandonare il caldo opprimente e soffocante della città, che rende insopportabile anche la passeggiata nel centro storico o la sosta al parco pubblico.
Così, chi può, scappa. E tra maggio, giugno e luglio l’intasamento in autostrada durante i weekend è assicurato, con terrificanti imbottigliamenti, file snervanti e situazioni da bollino nero per le code chilometriche che si formano già negli snodi di uscita delle grandi città. Ma come se non bastasse il traffico ad aumentare il tempo del viaggio, la chinetosi (o mal d’auto) può farlo anche raddoppiare, costringendo chi guida a tenere una velocità ridotta e a fare soste più o meno frequenti, rendendo il weekend davvero infattibile.
La chinetosi – “malattia da movimento”, di solito, si manifesta in seguito a spostamenti su diversi mezzi di trasporto: dai più comuni mal d’auto, di treno, di mare o di nave, mal d’aereo, fino ad arrivare a quei disturbi che sopraggiungono anche dopo gite a cavallo o sul dorso di altri animali oppure dopo solo un giro di giostra. All’origine ci sono in primis motivi fisiologici: il malessere subentra quando i segnali che il cervello riceve dall’apparato vestibolare, -l’organo dell’equilibrio situato nell’orecchio interno, non sono in linea con ciò che l’occhio vede, e quindi, le oscillazioni o le sollecitazioni rapide -come in corso di ripetute accelerazioni e decelerazioni tipiche dei viaggi provocate dal mezzo di trasporto – l’automobile, ma anche la nave o altro – sono percepite diversamente dal sistema visivo e da quello dell’equilibrio. In situazioni di normalità, il movimento della testa stimola l’apparato vestibolare, il quale manda in risposta alcuni input al cervello riguardanti la posizione del corpo. Allo stesso tempo, anche gli occhi mandano ulteriori segnali al cervello per definire questa posizione: dall’azione combinata del sistema vestibolare e della vista, il cervello è in grado di regolare il nostro equilibrio e la nostra postura. Tuttavia, quando si verifica un conflitto tra quello che vedono gli occhi e quello che rileva l’orecchio interno, allora si manifesta la chinetosi. Quando il cervello riceve simultaneamente da fonti diverse input relativi alla nostra posizione, la conseguenza è che il sistema nervoso va in confusione e compaiono nausea, ma anche vertigini, mal di testa e l’urgenza di vomitare. Ora c’è anche un’altra forma chinetosi che non è causata da mezzi di trasporto ma bensì dalla realtà virtuale immersiva, con la quale spesso hanno a che fare bambini e ragazzi attraverso i videogame, che è in grado anch’essa di creare un conflitto tra più segnali sensoriali. Il sistema visivo, infatti, fa percepire un determinato movimento corporeo derivato dal videogioco, ma il senso dell’equilibro invece non lo coglie e quindi si crea scompenso tra vista e apparato vestibolare e compaiono i sintomi della chinetosi. In genere questi oltre alla nausea, comprendono uno stato di malessere generale, pallore, sudorazione fredda, mal di testa, agitazione e ansia, vomito irrefrenabile e ripetuto, alterazioni della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. A volte può succedere che capiti diarrea e continua minzione. A soffrirne di più sono i bambini, perché il loro organo vestibolare non è ancora completamente sviluppato, ma anche chi soffre frequentemente di emicrania e le donne, specie se in gravidanza o durante il ciclo mestruale, perché i cambiamenti ormonali possono essere responsabili di questa propensione.
Per tornare ai weekend estivi e per evitare di stare male durante il viaggio, se si soffre di chinetosi è necessario minimizzare gli input visivi (osservare oggetti in movimento, come il passaggio delle auto dal finestrino o l’oscillare delle onde) ed evitare di leggere, guardare film, video da qualsiasi dispositivo elettronico, mentre è utile cercate di guardare un punto fisso, come l’orizzonte, respirare aria fresca, oppure tenete gli occhi chiusi e cercare di dormire o comunque di riposare. Per minimizzare il movimento, le oscillazioni o le sollecitazioni provocate dal mezzo di trasporto e dal percorso (strade tortuose con molte curve) è meglio prendere posto sui sedili anteriori se si è in auto o in pullman, sul ponte se si è in nave o in barca, mentre in aereo meglio un posto in corrispondenza dell’ala. Nel caso di bambini occorre distrarli, parlando o ascoltando la musica, senza impegnarli troppo nella vista, oppure farli addormentare poco prima di partire e in caso di sensazione di nausea può essere dare di tanto in tanto un cracker, un grissino o altri alimenti secchi e asciutti, leggermente salati.
Prima della partenza però, se si sa che il malessere è in agguato, senza aspettare la manifestazione dei sintomi, si può far ricorso a rimedi di origine fitoterapica, con estratti naturali molto utili sia per adulti che soprattutto per bambini, perchè hanno valida efficacia antinausea e nessun effetto collaterale.
Nutrileya per la prevenzione del malessere da viaggio propone Nauxen con una formulazione a base di zenzero ad alto dosaggio, altamente titolato in gingeroli, e vitamina B6. Lo zenzero è tradizionalmente impiegato per i problemi digestivi, in caso di dispepsie, coliche, gas e gonfiore mentre la vitamina B6 diminuisce l’eccitabilità del sistema nervoso centrale riuscendo così a contrastare la nausea di diversa origine, compresa la nausea gravidica e la “malattia del movimento”: basta prenderne 2 compresse mezz’ora prima del viaggio ed eventualmente 1-2 compresse ogni 4 ore e il fine settimana diventa un sogno realizzabile!